I disturbi di alimentazione psicogeni sono spesso correlati a fattori psicologici consolidati nel corso degli anni. Essi sono spesso associati a ossessioni e timore del giudizio e possono manifestarsi in vari modi. Scopri come la psicoterapia cognitiva può essere un valido aiuto nel comprendere i disturbi alimentari
I principali disturbi alimentari sono i seguenti:
- Anoressia Nervosa: le principali caratteristiche di tale disturbo sono la paura intensa di ingrassare e la percezione distorta del proprio corpo, che conducono ad una restrizione alimentare estrema.
- Bulimia Nervosa: è caratterizzata da comportamenti ricorrenti di abbuffate seguite da comportamenti compensatori come vomito autoindotto, uso di lassativi o esercizio fisico eccessivo.
- Disturbo da Binge Eating: si verificano frequenti episodi di abbuffate ma in questo caso senza comportamenti compensatori e senza sensi di colpa e vergogna.
La psicoterapia cognitiva aiuta nel superare i disturbi comportamentali, favorendo l’autoconsapevolezza, la gestione delle emozioni e delle relazioni con gli altri e promuovendo il benessere a lungo termine.
Comprendere i Disturbi di Alimentazione Psicogeni
I disturbi di alimentazione psicogeni sono caratterizzati da un rapporto disfunzionale con il cibo e con il corpo, influenzato da preoccupazioni ossessive riguardo al peso, alla forma fisica e all’immagine corporea. Questi pensieri sono spesso alimentati dal timore del giudizio degli altri, così come dal proprio giudizio critico. La paura di essere giudicati negativamente può portare a comportamenti alimentari estremi nel tentativo di conformarsi a standard di bellezza irrealistici.
La Storia di Attaccamento e la Formazione del Sé
La storia di attaccamento (propria storia di vita) di un individuo può influenzare profondamente lo sviluppo dei disturbi alimentari. Relazioni di attaccamento insicure durante l’infanzia possono portare per esempio a difficoltà nella regolazione delle emozioni e nella costruzione di un’immagine di sé positiva, determinando la comparsa di comportamenti alimentari disfunzionali come tentativo di gestire le emozioni negative e di ottenere un senso di controllo.
Disturbi Alimentari e personalità
L’organizzazione della personalità gioca un ruolo cruciale nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi alimentari. Le persone con questi disturbi possono avere tratti di personalità specifici, come:
- Perfezionismo: La ricerca ossessiva della perfezione può condurre all’anoressia e alla bulimia.
- Impulsività: Comportamenti impulsivi possono essere associati alla bulimia e al disturbo da binge eating.
- Bassa Autostima: Un’autostima fragile e un senso di valore personale basato sull’aspetto fisico possono essere la causa di disturbi alimentari.
- Difficoltà Emotive: Problemi nella regolazione delle emozioni e nell’affrontare lo stress possono portare all’uso disfunzionale del cibo come meccanismo di coping.
Il Percorso di Psicoterapia
Un percorso di psicoterapia cognitiva per i disturbi alimentari psicogeni viene personalizzato e integrato, affrontando sia i sintomi alimentari che le radici psicologiche sottostanti. Si parte da una valutazione iniziale che consente giungere ad una comprensione del significato che è alla base del disturbo.
In seguito viene eseguita una valutazione della storia clinica, dei comportamenti alimentari e dell’organizzazione/stile della personalità del paziente. Vengono infine definiti e concordati con il paziente gli obiettivi terapeutici da conseguire sia a breve che a lungo termine.
Nel particolare la psicoterapia cognitiva si pone l’obiettivo di individuare i pensieri e le emozioni disfunzionali riguardo al cibo, al peso e all’immagine corporea. In seguito il percorso terapeutico è rivolto alla sviluppo di strategie per affrontare le emozioni difficili e ridurre i comportamenti disfunzionali legati al cibo.
Gli obiettivi principali sono quindi:
- Regolazione Emotiva: Aiuto nel riconoscere, comprendere e gestire le emozioni che contribuiscono ai disturbi alimentari.
- Elaborazione dei Traumi: Lavoro sui traumi passati e le esperienze emotive che possono essere alla base dei comportamenti alimentari disfunzionali.
Percorso di Psicoterapia Cognitiva
La psicoterapia cognitiva dei disturbi alimentari si focalizza su diversi aspetti chiave:
- Autoconsapevolezza: Il paziente viene accompagnato a diventare più consapevole dei propri pensieri, emozioni e comportamenti legati al cibo e al corpo. Questo può includere l’identificazione delle distorsioni cognitive e delle credenze disfunzionali che alimentano i disturbi alimentari.
- Gestione delle emozioni: Il paziente è acquisisce maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e delle modalità per gestirle al meglio senza ricorrere a comportamenti alimentari disfunzionali.
- Relazione con gli altri: Il paziente comprende quali possono essere le dinamiche relazionali che possono contribuire ai disturbi alimentari. In particolare si cerca di migliorare le capacità comunicative, costruire relazioni di supporto e affrontare il timore del giudizio sociale.
- Storia di attaccamento: Il paziente può esplorare come le esperienze di vita abbiano influenzato lo sviluppo dei disturbi alimentari. Si cerca di lavorare sui traumi relazionali e sviluppare un attaccamento sicuro nell’adulto. L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è uno strumento particolarmente utile per trattare traumi passati che contribuiscono ai disturbi alimentari. Questa tecnica aiuta a desensibilizzare e rielaborare ricordi traumatici, riducendo l’impatto emotivo e migliorando la regolazione emotiva
- Timore del proprio giudizio: il paziente prende contatto contatto e consapevolezza del giudizio critico che può avere verso se stesso. Questo può includere tecniche di ristrutturazione cognitiva per trasformare le credenze negative su di sé e promuovere un’immagine corporea più positiva.
Conclusione
Affrontare i disturbi di alimentazione psicogeni richiede un approccio integrato che consideri le diverse dimensioni del problema. Un percorso di psicoterapia cognitiva può fornire strumenti efficaci per migliorare l’autoconsapevolezza, la gestione delle emozioni e le relazioni con gli altri, aiutando i pazienti a superare le ossessioni e il timore del giudizio.
L’uso di tecniche come l’EMDR consente di supportare ulteriormente la guarigione, affrontando i traumi sottostanti e promuovendo un attaccamento sicuro. Con il giusto supporto, il paziente diviene in grado di sviluppare un rapporto più sano con il cibo e il corpo, migliorando il benessere complessivo e la qualità della vita.
Un percorso di psicoterapia mirato consente di aiutare le persone a sviluppare un rapporto più sano con il cibo, migliorare l’autostima e la regolazione emotiva e costruire una vita più equilibrata e soddisfacente