Le difficoltà emotive che ci accompagnano possono influenzare e condizionare la qualità della nostra vita, dei rapporti sociali, amicali ed affettivi.
Spesso se non affrontate, queste determinano una limitazione del nostro potenziale, che non riusciamo ad esprimere completamente.
Trovare i nostri punti di riferimento
Può essere quindi il momento di rivolgersi ad uno psicologo, che può aiutare a ritrovare i propri punti di riferimento.
Lo stereotipo comune indica che andare dallo psicologo vuol dire essere malati o avere “qualche rotella fuori posto“. Riconoscere invece che non si hanno le risorse o le energie per affrontare da soli le difficoltà è segno di coraggio e senso di responsabilità verso se stessi.
“Non possiamo risolvere un problema con la stessa mente che lo ha generato” (A. Einstein).
Il ruolo dello psicologo e un nuovo punto di vista
Siamo soliti vedere la realtà solo sotto un determinato punto di vista, quando si rende talvolta necessario vederla anche sotto altre prospettive, che sono alla nostra portata, ma che non riusciamo a individuare. Per esempio possiamo vedere un foglio bianco, che sembra non sia degno di attenzione, ma è sufficiente girarlo o guardarlo da una posizione e/o prospettiva diversa per accorgersi che è scritto, oppure disegnato, oppure colorato. Può quindi darci qualche informazione, farci capire qualcosa che non è immediatamente visibile: è sufficiente guardarlo come non siamo soliti vederlo o come non sappiamo di poterlo vedere.
Ci si può accorgere che la realtà assume anche aspetti differenti magari anche più facili da fronteggiare, che non riuscivamo o che ci sembrava meglio non focalizzare.
In questo senso lo psicologo può solo assumere il ruolo di facilitatore di cambiamento, che sarà la persona stessa ad attuare con le proprie modalità, i propri tempi e capacità.
Proprio in questo momento di pandemia Covid-19 molte persone vivono disagio dovuto alla solitudine, alla paura di ammalarsi e all’incertezza economica.