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TRAUMA PSICOLOGICO, COME VIVERLO E SUPERARLO

Nel corso della vita è possibile che ci si trovi ad affrontare periodi o eventi difficili che lasciano in noi un segno o  una cicatrice.

Il termine trauma deriva dal greco (τραῦμα ), significa proprio ferita e, in associazione al termine psicologico, assume il significato di “ferita dell’anima”: è qualcosa che ha abbattuto i nostri sistemi di difesa e di autoprotezione interferendo nelle modalità di percepire l’ambiente che ci circonda, il rapporto con gli altri e con noi stessi.

Il trauma è un’esperienza caratterizzata da un eccesso di stimolazione emotiva, sensoriale, fisica… che il nostro organismo non è stato in grado di elaborare sufficientemente.

Tutti viviamo la stessa esperienza in modo diverso, reagendo e attribuendovi significati differenti. Qualcuno riesce in breve tempo a recuperare il proprio equilibrio, mentre altri faticano, mantenendo con difficoltà le proprie abitudini di vita.

Studi neurologici (TAC, RM …) dimostrano infatti che a particolari traumi possono conseguire anche modifiche a livello cerebrale (ippocampo, amigdala…) e a livello fisico. Avvengono cioè reazioni di stress fisiologiche conseguenti all’incapacità di rivivere e ricordare l’evento in modo costruttivo e come parte integrante della nostra storia.

Spesso tendiamo ad evitare di ricordare un certo episodio e, non appena un dettaglio riaffiora  sotto forma di immagine, suono, sensazione fisica…, facciamo di tutto per “cacciarlo”.  Ci riusciamo veramente o l’evento traumatico “difficile da digerire” si fa sentire comunque, generando difficoltà psicologiche di varia natura?

Si definisce stress post-traumatico l’evento con le relative emozioni, sensazioni e pensieri vissuti durante il momento stesso.

TIPOLOGIE DI TRAUMI

Le esperienze che possono risultare traumatiche sono di diverso tipo.

Si parla quindi di “piccoli traumi” per indicare eventi o situazioni sgradevoli a livello emotivo, in quanto indicative di un pericolo non particolarmente intenso, ma che magari è rimasto stabile nel corso del tempo. Sono per esempio quelle situazioni, vissute durante l’infanzia, di insicurezza affettiva, sociale, situazionale derivanti dal contesto di vita in cui si è cresciuti.

Esistono invece i traumi nel vero senso della parola che sono gli eventi che hanno causato la morte di qualcuno oppure durante i quali è rimasta seriamente in pericolo la propria salute o quella dei propri cari. Sono per esempio incidenti stradali, atti di violenza subiti o a cui si è assistito, disastri naturali, guerre, abusi…

BISOGNI PSICOLOGICI DURANTE E DOPO UN TRAUMA

Sottolineando che la stessa esperienza non è traumatica per tutte le persone o non lo è allo stesso modo o misura, i bisogni principali che fanno seguito ad un trauma sono i seguenti:

  • Esprimere i propri pensieri ed emozioni successivi all’evento e quindi sentire la vicinanza di una persona di fiducia che offra sostegno nel superare la difficoltà.
  • Essere supportati da un contesto socio-familiare o amicale che accompagni a ritrovare il proprio stile di vita quotidiano.
  • Poter normalizzare ciò che sono state le nostre reazioni fisiche ed emotive, soprattutto se sono state particolarmente forti.
  • Consentirsi la calma e il tempo per riacquisire le risorse che sono andate perse; non tutti però ci concediamo la cura di cui abbiamo bisogno, ma ci imponiamo con severità un ritorno ai massimi livelli in poco tempo.

REAZIONI DURANTE E DOPO UN TRAUMA

Le reazioni che si presentano sono il modo migliore di reagire davanti alle  difficoltà  per non “crollare” e per mantenere un proprio equilibrio, anche se non ottimale.  Le modalità tipiche sono le seguenti:

  1. Colpa: sensazione di non avere fatto abbastanza oppure sentirsi responsabili del male causato ad altri.
  2. Difficoltà del sonno: risvegli e incubi frequenti o sogni che richiamano l’evento
  3. Reazioni psicosomatiche-fisiche: tensione che si esprime con stanchezza psicomotoria, difficoltà digestive,
  4. Senso di vulnerabilità: timore di una propria debolezza o irritazione verso le persone che sono vicine o perdita di interesse.
  5. Depressione: necessità di cercare a tutti i costi un significato a quanto è successo; pensieri ricorrenti sulla vita e sulla morte.
  6. Pensieri intrusivi: pensieri o ricordi ricorrenti e involontari relativi alla situazione traumatica che si presentano soprattutto quando ci si potrebbe rilassare e si vorrebbe allentare il controllo.
  7. Perdita di capacità di concentrazione-attenzione: minore capacità a mantenere un adeguato livello di attenzione per le normali attività di lavoro o di svago (lettura di libri, visione di film, compagnia di amici…).
  8. Associazione con altri stimoli: stati di disagio o di ansia a fronte di persone, ambienti o contesti di vita che richiamano alla memoria l’evento traumatico o le sensazioni ad esso associate.
  9. Senso di irrealtà: sensazione di guardarsi da fuori, come se fossimo dentro un film o dentro un incubo.

La tecnica EMDR è un valido strumento per ridimensionare queste possibili reazioni che altrimenti possono mantenersi nel tempo intaccando la qualità di vita e delle relazioni.

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    Pietro Mignano psicologo psicoterapeuta Legnano